† Momoko † |
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| Al momento ho cominciato a leggere "Pasto nudo" di William S. Burroughs. Non so se qualcuno di voi l'ha letto, ma io mi sto davvero trovando in difficoltà xD tendenzialmente quando leggo qualcosa cerco di trovare una specie di filo conduttore che mi porti ad immaginare le situazioni per poterle capire meglio, ma con questo libro la cosa è davvero ardua xD ( se non impossibile ), almeno per me. Una testimonianza scritta di chi ha percorso l'incubo del tunnel della droga, un caso di tossicodipendenza portato all'estremo, in cui la dose giornaliera è sempre più misera e non basta mai, i soldi sono sempre più pochi come le motivazioni per continuare una vita così squallida. Visioni apocalittiche descritte sotto l'effetto della droga, stralci di vita raccolti in pezzi di carta lasciati alla memoria, quando al ritorno da quei paradisi artificiali, e all'inizio della sofferenza più atroce della crisi d'astinenza, quella memoria non ci sarà più, ma ci saranno soltanto gli appunti presi nel delirio. La dose diventa bisogno mentale, per evadere dallo squallore della vita grigia, un bisogno fisico, per tenere a bada i dolori. La città nasconde i tossici, e la droga è di qualsiasi tipo, basta che sia considerata illegale, questo è già un buon motivo per assumerla, qualsiasi sostanza sia. Anche la città si muove, giustificando qualsiasi tipo di violenza. Non si parla solo di eroina o cocaina, ma di sostanze apparentemente innocue, come la noce moscata, usata anche dagli indios del Sudamerica come narcotico. Certe descrizioni visionarie di questa città, Annexia, sono davvero forti, a tratti squallide, ci vuole uno stomaco forte per riuscire a immaginare un'apocalisse simile, a tratti persino Burroughs si scusa col lettore per la crudezza delle sue descrizioni, ma dichiara che non ne può fare a meno, tutto questo è la testimonianza della sua memoria di tossicodipendente. Probabilmente dopo aver ritrovato una certa lucidità mentale, e una marea di appunti scritti chissà quando, nel tentativo di dare un filo logico al suo romanzo apre delle parentesi per spiegare che molte cose che nomina non sono frutto di delirio, ma esistono davvero, come il nome di certi insetti o l'effetto di certe droghe, un modo per rendere più reali le sue visioni. E' una lettura difficile, una trama complessa data da un misto di situazioni senza senso. Tratto da Qui, perchè mi sembrava abbastanza chiara come trama/recensione |
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